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Scuola chiusa da due anni a Pagani e nessuno stanzia i fondi Provincia e Regione 

Scuola chiusa da due anni a Pagani e nessuno stanzia i fondi

Quale futuro per il plesso scolastico Alessandro Manzoni? La campanella dell’istituto più antico di Pagani, recentemente riconosciuto come bene storico artistico da parte della Soprintendenza, non suona più né ospita i bambini del primo circolo didattico. Un danno oltre che alla città che ha perso un simbolo dell’istruzione, anche per le iscrizioni nelle scuole del comune, che progressivamente negli ultimi due anni sono andate scemando. Da ventidue classi si è passati a quindici classi riconducibili al plesso Manzoni. Sono sette le classi perse e si è assistito inoltre ad un ridimensionamento del numero degli alunni per ciascuna classe, prima molto più numerose. Oggi le prime sono due con diciassette bambini ognuna, tre le materne, numeri dimezzati rispetto al passato. Iscrizioni che vanno diminuendo di anno in anno. L’unica opportunità che il comune di Pagani ha per riaprire le porte dell’istituto è, però, quella di ricevere fondi da enti sovracomunali, essendo la cifra necessaria per la riqualificazione insostenibile per le casse di Palazzo San Carlo. Ad oggi la situazione è in stallo, con la paura sempre più incombente che troppi anni dovranno trascorrere prima di una riapertura. La riqualificazione della struttura, che nell’ottobre del 2016 fu chiusa per mancata idoneità statica dei solai, prevede un costo di circa tre milioni di euro. Fondi richiesti al Miur con la partecipazione da parte del comune ad un Pon ministeriale del gennaio scorso. Da allora però tutto tace. Da qui la richiesta del sindaco Salvatore Bottone di un incontro al governatore Vincenzo De Luca, che dovrebbe verificarsi da qui a breve. «Purtroppo il Pon non ci dà risposte a livello nazionale. Dunque ci vediamo costretti a chiedere aiuto alla Regione. Vogliamo vedere se essendoci un progetto esecutivo ed essendo un problema rilevante per la città si possa cercare di intercettare i fondi con il canale regionale», ha dichiarato il sindaco. Una situazione di attesa che le mamme della Manzoni vogliono si superi al più presto. «Noi vogliamo il nostro istituto, non vogliamo perdere la nostra identità», ha detto la presidente del primo circolo Annabella Serra . Ancora: «Perdiamo sempre più iscritti, inoltre ci ritroviamo tutti concentrati in un punto della città affollato che è piazza Sant’Alfonso, con parcheggi selvaggi e traffico ingolfato. L’istituto Manzoni deve rivivere perché è il fiore all’occhiello della città. Oggi ci ritroviamo con i bambini sparpagliati e spazi ristretti. Bisogna agire concretamente nel bene dei nostri figli di oggi e di quelli di domani. Ad impegnarsi insieme a noi mamme è anche la dirigente Maria Grazia Silveri , che ci sta sostenendo». Fonte: La Città di Salerno

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